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Parrocchia San Nicola

-Torremaggiore-

 

III Catechesi comunitaria

LA  GIUSTIZIA

 

La giustizia umana

Secondo sant' Ambrogio, "la giustizia si riferisce alla società e comunità del genere umano", è qualcosa che regola i rapporti tra le persone. Noi tutti ci accorgiamo dell'importanza di questa virtù, per la quale si può addirittura morire: basta pensare a magistrati come Falcone e Borsellino. Se il termine "prudenza" - come abbiamo visto - è raro nella Bibbia, il termine "giustizia" è uno dei più usati nell' Antico e nel Nuovo Testamento.

Nell' Antico Testamento la giustizia è il fondamento della vita comunitaria, è la virtù che promuove l'ordine positivo, costruttivo, benefico, dei rapporti degli uomini tra loro e con Dio: dire "giusto" equivale a dire "buono", "santo", "perfetto".

Il Nuovo Testamento eredita questo vocabolario:

* "Voi padroni date ai vostri servi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi avete un padrone in cielo" (Col 4, 1).

* Ancora ricordiamo il versetto di Luca, in cui i genitori di Giovanni Battista vengono indicati come "giusti davanti a Dio" (1, 6): era la più grande lode che si potesse fare.

* L'evangelista Matteo sottolinea che Giuseppe era "uomo giusto" (Mt 1, 19) perché era perfetto in tutti i rapporti, con Dio e con gli altri.

Sollecitati dunque della lettura dei brani biblici, ci domandiamo: come virtù morale, umana, che cos'è la giustizia? e su che cosa si fonda?

·        Conosciamo bene la definizione classica tramandata dall'antichità greca e latina: giustizia è dare a ciascuno ciò che gli appartiene. È allora quel valore sociale per cui si riconoscono i diritti di ogni persona, così come si vuole che siano riconosciuti e rispettati i propri. In certo modo, la giustizia ha a che fare con i diritti di ciascuno.

·        Si tratta allora di capire perché qualcuno ha un diritto. Parliamo dei diritti personali, inalienabili, che non possono mai essere calpestati, per nessun motivo, per nessun guadagno, per nessun interesse.

Ogni uomo e ogni donna hanno, dei diritti nativi inconculcabili, perché ciascuno - di qualunque razza, colore, cultura, educazione, censo, età - è stato creato da Dio. E Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza, quindi con dignità e diritti propri, che si fondano nella stessa forza della creazione. Il fondamento della giustizia umana è la creazione divina. E dal momento che Dio ci ha amati, voluti, creati come soggetti di diritto inalienabile, chi offende tale diritto offende Dio stesso.

La giustizia ha quindi una dimensione divina e per questo è presa in considerazione anche da coloro che non sanno rendere ragione della sua fonte ultima. Nei secoli scorsi si è tentato di definire la giustizia prescindendo da Dio, fondandola magari su un contratto umano: io non compio questa azione nei tuoi riguardi affinché tu non la compia nei miei. Tuttavia, se non si ricorre al fondamento divino, non si riesce a definire chiaramente l'inalienabilità dei diritti.

 

La giustizia divina

La Scrittura aggiunge al significato del termine "giusto", "giustizia", qualcosa di più positivo, di più creativo, che è incluso nel concetto di "giustizia di Dio", qualità per la quale Dio è fedele all'alleanza. Dio non solo rispetta i nostri diritti, ma salva noi suoi alleati allorché siamo ingiustamente oppressi, allorché il suo popolo è impoverito, ridotto in schiavitù. Il Signore è giusto perché ristabilisce i diritti di coloro che gli sono alleati. Anzi - ed è qui dove la giustizia di Dio mostra la sua trascendenza rispetto a ogni giustizia umana - egli perdona e riabilita per amore, ricostruisce cioè nella pienezza della dignità anche chi avesse offeso i diritti divini.

Mentre dunque la giustizia umana insegna a rispettare i diritti altrui, a restituire i diritti lesi, quella divina, che viene da Dio e che Dio infonde nel nostro cuore, è più ampia, è salvifica, misericordiosa, perdona il peccatore, lo rialza, lo giustifica (come scrive san Paolo), lo fa ritornare giusto. L'amore divino fa giustizia al di là del dovuto e lo fa con misericordia.

Il Nuovo Testamento insiste molto su questa giustizia più grande:

* "Se la vostra giustizia non sarà più grande di quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli" , come ho sopra citato (Mt 5, 20). * È una giustizia che si esprime nell'amore: "Chi ama il suo simile ha adempiuto la legge" (Rm 13, 8).

* È una giustizia che si esprime nel perdono: "Amate i vostri nemici, pregate per coloro che vi perseguitano" (Mt 5, 44).

Questa è la mirabile costruzione umano-divina della giustizia, che cogliamo dalle parole di Gesù.

Conclusione

Ricordiamoci sempre che la radice della giustizia è nella creazione voluta da Dio. È lui il garante ultimo di ogni giustizia; è lui che anzitutto fa giustizia a noi devianti, poveri, peccatori; è lui che ci perdona, ci riabilita, ci ama; e, in grazia della sua giustizia salvifica, siamo messi in grado di esprimere anche noi giustizia, bontà, amore, perdono verso tutti gli altri, siamo messi in grado di vivere qualcosa di quella giustizia del Regno che chiediamo ogni giorno nel Padre nostro: "Venga il tuo Regno!".

(A CURA DI DON PIETRO FABBRIZIO)

 

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